Lutto da abbandono: come affrontare la fine di una relazione affettiva

L’esperienza dell’abbandono è un evento altamente stressante e traumatico da richiedere un’adeguata elaborazione.

Da un punto di vista psicologico l’abbandono del/della partner può essere paragonato all’esperienza del lutto. Con questa parola (derivante dal latino “luctus” = pianto) s’intende la reazione emotiva che si sperimenta dopo la perdita di una persona significativa della propria esistenza. Ne segue, quindi, che non si può perdere qualcuno senza sentirsi soli e deprivati del suo affetto, senza diventare vulnerabili e provare dolore.

Il processo di elaborazione del lutto da abbandono richiede tempo e fatica.

A differenza della morte, la perdita del partner nell’esperienza dell’abbandono e della fine di una relazione è l’accettazione di vivere senza l’altro che continua la sua vita indipendente.

 

Come reagiscono uomini e donne al lutto da abbandono?

Il sesso femminile tende a manifestare reazioni emotive più intense, a parlarne con più facilità e a ricercare frequentemente sostegno anche in un percorso di psicoterapia individuale.

Il sesso maschile, invece, tende a nascondere le emozioni più intime, per non dimostrarsi vulnerabile, cercando vie di fuga nel lavoro, nell’alcol, o lasciandosi andare alla rabbia.

 

Quali sono le possibili conseguenze psicofisiche del lutto da abbandono?

Alcune conseguenze fisiche possono riguardare: spossatezza, disturbi del sonno e dell’alimentazione, disturbi digestivi, aumento della pressione, interruzione del ciclo mestruale, problemi sessuali, caduta dei capelli, cefalee e abbassamento delle difese immunitarie.
Alcune conseguenze psicologiche possono riguardare: disturbi d’ansia e attacchi di panico, fobie, ossessioni, disturbi alimentari, depressione, disturbo post-traumatico da stress, dipendenze da alcol, farmaci, gioco d’azzardo.
Il lutto da abbandono può durare mesi o addirittura anni. Nascondere la fine di una relazione affettiva può creare importanti risvolti sul benessere psicofisico dell’individuo e prolungare la sofferenza nel tempo.

 

Trattamento: come affrontare la fine di una relazione affettiva

Quando una persona subisce la fine di una relazione affettiva o un abbandono, e non ha potuto scegliere, può essere di grande aiuto il sostegno psicologico di uno psicoterapeuta estraneo alla coppia e capace di fornire quel supporto che parenti ed amici sono impossibilitati a fornire perché inevitabilmente coinvolti.

Lo psicoterapeuta della Gestalt consentirà, quindi, di esprimere la propria rabbia ed il proprio rancore, ma in modo costruttivo (non auto-distruttivo) al fine di riconciliare la persona con se stessa e con il mondo esterno. Inoltre, aiuterà a fare il punto obiettivo e reale della situazione, a farsene carico (specie se ci sono figli), in modo da fare buon uso della separazione e a trasformare il tempo in un’occasione di maturazione e di consapevolezza personali.

A tal fine, la Dr.ssa Manganoni, Psicologo Psicoterapeuta a Padova e Bassano del Grappa (VI) aiuterà l’individuo a comprendere come una perdita dolorosamente vissuta e profondamente elaborata può creare le condizioni per il riconoscimento della stima in se stessi e per una ri-nascita interiore, fondata su una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie scelte.

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L’autrice: Dr.ssa Miriam Manganoni

La Dr.ssa Manganoni Miriam è Psicologo e Psicoterapeuta. Esercita la libera professione presso gli Studi di Psicologia di Padova e Bassano del Grappa (località Ca' Baroncello, S. Giuseppe di Cassola). E' laureata in Psicologia presso l'Università di Padova ed è specializzata in Psicoterapia della Gestalt. Si è perfezionata in Psicoprofilassi ostetrica.

Pubblicato in Terapia di Coppia