Longevità e benessere di coppia

La Dr.ssa Manganoni, Psicologo Psicoterapeuta della Gestalt a Padova e Bassano del Grappa(VI), propone alcuni passi che possono favorire la longevità e il benessere di coppia. L’imparare a stare insieme è un lavoro che va nutrito ogni giorno. Per questa ragione, il benessere di coppia necessita di un approccio che, nel quotidiano della vita di coppia o familiare, risulti fondato sull’umano desiderio di stabilità, sicurezza e prevedibilità.

  1. SFATARE ALCUNI MITI E LUOGHI COMUNI
  2. IMPARARE A GESTIRE LA RABBIA
  3. SAPER TENERE LA GIUSTA DISTANZA
  4. CONSERVARE UN PO’DI SANO EGOISMO
  5. CREARE UNO STILE ESPLORATIVO DI COMUNICARE
  6. TENERE A BADA L’INSICUREZZA EMOTIVA
  7. MANTENERE VIVO IL DESIDERIO SESSUALE
  8. NON ESASPERARE LE ASPETTATIVE
  9. DOSARE PAROLE E SILENZI
  10. IMPARARE A CHIEDERE SCUSA E RIMEDIARE
  11. RICONOSCERE E AFFRONTARE IL SENSO DI COLPA
  12. RESTARE COPPIA CONIUGALE (OLTRE CHE GENITORIALE)
  13. IMPARARE A STARE INSIEME
  1. SFATARE ALCUNI MITI E LUOGHI COMUNI

–          Credenza che basti l’amore affinché tutto proceda liscio: l’amore, invece, non è sufficiente a tenere in piedi una coppia. La longevità e il benessere di coppia dipendono dalla complicità, dalla capacità di “fare squadra” più che dalla passione.

–          Convinzione che si debba fare tutto insieme: invece, annullare le differenze e le peculiarità individuali rischia di trasformare la relazione di coppia in un’amicizia e di minare il desiderio reciproco. La longevità e il benessere di coppia possono essere garantiti mantenendo anche i propri spazi.

–          Idea che una volta sposatati, la monogamia diventi un obbligo tassativo: invece, il matrimonio non cancella la possibilità di provare attrazione per qualcun altro. La longevità e il benessere di coppia possono essere promossi costruendo giorno per giorno un senso del Noi, stabile e forte da sfuggire le tentazioni esterne.

–          Pensiero che nella coppia, con il partner prescelto, si possa ripartire da capo: in realtà, non è così semplice liberarsi degli schemi acquisiti durante l’infanzia. Il modello della famiglia d’origine costituisce la base di partenza, pertanto si può decidere di riprendere quel modello o di fare l’opposto. La longevità e il benessere di coppia possono essere raggiunti modificando giorno per giorno il cammino, dialogando e trovando dei compromessi.

–          Idea che i bambini rafforzino l’unione di coppia: in realtà, il processo del diventare genitori rappresenta un momento delicato che modifica l’equilibrio precedentemente instaurato dalla coppia. Una relazione deve essere solida prima dell’arrivo di un figlio, altrimenti rischia di avere un impatto disastroso sulla longevità e il benessere di coppia.

–          Convinzione di possedere il partner: in realtà, il bisogno di tenere l’altro nell’area del proprio possesso cela egoismo e immaturità che, col tempo, minano la longevità e il benessere di coppia.

–          Credenza che il sesso sia salvifico: in realtà, la vita sessuale rischia di essere silenziosa quando la comunicazione verbale viene interrotta da frequenti e gravi dissapori. La sessualità non può essere un surrogato eterno della parola.

–          Idea del piacere simultaneo: molte persone ritengono che l’orgasmo simultaneo rappresenti la regola di ogni buon rapporto. Invece, l’erotismo può essere apprezzabile anche nelle sue fasi precedenti.

 

  1. IMPARARE A GESTIRE LA RABBIA

La rabbia è un istinto primario che spinge a difendersi e ad affermare il proprio io, informa che qualcosa o qualcuno è diverso dalle proprie aspettative.

Col tempo, il rischio della sua violenta e costante esplosione all’interno di una relazione affettiva può essere la compromissione del benessere di coppia. Reprimerla, invece, può essere nocivo alla salute psicofisica, in quanto può contribuire all’insorgenza di depressione e disturbi psicosomatici.

Per imparare a gestire la rabbia è utile essere sinceri verso se stessi e l’altro. Inoltre, capire l’altro non significa necessariamente essere d’accordo.

Nella relazione di coppia ci sono eventi, momenti e periodi che mettono in gioco la capacità dei partners di rispondere in modo costruttivo a situazioni conflittuali.

Il reciproco supporto affettivo riveste un ruolo importante nell’affrontare gli eventi stressanti che possono influenzare il benessere di coppia.

Il primo passo sta nel rendersi conto che la rabbia va usata per dare energia a una richiesta basata sui propri desideri (e non per dire all’altro come deve comportarsi o per giudicarlo). In questo modo, può diventare più facile dare alla rabbia forma e parola, affermando senza aggressività i propri bisogni.

Al fine di garantire la longevità e il benessere di coppia può risultare d’aiuto un costante allenamento dei partners nel decodificare ogni volta il messaggio che si cela dietro all’emozione della rabbia (domandandosi per es. “Dove ci si sente colpiti”? “Quale desiderio si ha intenzione di esprimere”?).

 

  1. SAPER TENERE LA GIUSTA DISTANZA

Oggigiorno se da un lato la coppia ricerca la costruzione di una profonda intimità, dall’altro lato diventa anche più fragile nel trovare un certo equilibrio tra: il bisogno di dipendenza e il bisogno di autonomia.

La longevità e il benessere di coppia sono profondamente connesse alla capacità di collocarsi con l’altro alla giusta distanza (né troppo vicino, scottandosi; né troppo lontano, raffreddandosi). Ciò comporta: scendere a dei compromessi, pazienza e costanza.

La giusta distanza è quella che consente di riconoscere l’altro come una persona familiare, senza tuttavia annullare quello spazio individuale che ognuno deve coltivare attorno a sé.

E’ utile sia poter contare sull’altro, quanto sentirsi in diritto anche di fare da soli.

Saper mantenere la giusta distanza fa bene, quindi, non solo alla relazione, ma rafforza anche il singolo individuo in essa coinvolto.

 

  1. CONSERVARE UN PO’ DI SANO EGOISMO

Stare in coppia non significa perdere il senso di sé, mettendo da parte la propria personalità, così come il proprio lavoro, interessi e amicizie.

Al fine di preservare la longevità e il benessere di coppia non può venir meno il senso di libertà individuale. Inoltre, nutrire una sana autostima consente di vivere con maggiore serenità anche il rapporto di coppia.

La coppia è un punto di arrivo e non di partenza, dove due persone già realizzate (come individui singoli) si incontrano e si arricchiscono, condividendo ciò che di bello già hanno. Questo rappresenta il terreno fertile su cui, col tempo e l’impegno, poter realizzare una famiglia.

La costruzione del senso di Noi parte, quindi, dal sentimento della propria individuazione e realizzazione.

In sintesi, prima di precipitarsi in una relazione d’amore è basilare cercare l’amore per se stessi:

–          stabilendo cosa è importante e cosa non lo è;

–          costruendo e coltivando una rete di sostegno (familiari, amici, colleghi…);

–          cercando di vivere bene (attività che stimolano corpo e mente, attività fisica, sonno, hobby, svaghi…).

 

  1. CREARE UNO STILE ESPLORATIVO DI COMUNICARE

La longevità e il benessere di coppia possono essere realizzate anche attraverso una sana comunicazione che tenga conto dei seguenti aspetti:

–          parlare in prima persona (per es. “Per è importante…”, “Sento il bisogno di…”);

–          descrivere quello che si percepisce;comunicazione di coppia psicologo psicoterapeuta Padova Bassano del Grappa (VI) Dr.ssa Manganoni

–          descrivere quello in cui si crede, distinguendolo da ciò che si percepisce;

–          descrivere ciò che realmente si sente;

–          dire chiaramente quello che si vuole (desideri, scopi, preferenze);

–          non fare supposizioni di sorta sugli altri;

–          chiedere dei chiarimenti e ascoltarli quando arrivano.

 

  1. TENERE A BADA L’INSICUREZZA EMOTIVA

La mancanza di fiducia in se stessi può influenzare negativamente la longevità e il benessere di coppia. Di frequente, per tenerla a bada si diventa amorevoli (quasi come un genitore) nei confronti del partner.

L’insicurezza emotiva e sentimentale ha radici lontane, che risalgono all’infanzia, al rapporto coi genitori.

Il meccanismo alla base dell’insicurezza è la paura dell’abbandono, della separazione e della solitudine, che, alla lunga, porta a mettere in atto comportamenti caratterizzati da gelosia e possessività e, infine, all’esaurimento della relazione.

Al fine di superare la propria insicurezza emotiva, risulta auspicabile comunicare al partner le proprie difficoltà in modo sincero e senza timore di essere giudicati. Allo stesso tempo, le richieste di aiuto e di cambiamento possono essere viste non come un punto di debolezza, ma come un momento di crescita.

In questa direzione, può essere costruito un rapporto paritario, fatto di scambio e di confronto (in cui vengono valorizzati i punti di forza e compresi e rispettati i reciproci lati negativi).

 

  1. MANTENERE VIVO IL DESIDERIO SESSUALE

Col tempo, condividere tutto, dirsi tutto, fare tutto assieme può indebolire la relazione di coppia.

La sessualità fatica a sopravvivere alla possessività, alla perdita di libertà, alla dipendenza e al bisogno di esclusività.

Trovare, ritrovare e conservare la propria intimità è un lavoro costante richiesto alla coppia.

La sensualità e la seduzione devono essere continuamente alimentate.

La qualità della relazione sessuale è legata profondamente a quella della relazione affettiva.

Egoismo, assenza di dialogo, passività, mancanza d’iniziativa, scarsa stima di sé e del proprio corpo possono influenzare negativamente il desiderio sessuale. Quest’ultimo, invece, può essere mantenuto vivo attraverso:

–          lo scambio di carezze: che procura piacere (sia fisico che mentale) a sé e al partner;

–          la reciproca comunicazione tattile: che trasmette desiderio, curiosità e comprensione;

–          la richiesta di fare l’amore, senza vergognarsene: che esprime un sentimento, una necessità e l’attrazione per l’altro.

In sintesi, alcuni ingredienti che possono rendere vario ed equilibrato il desiderio sessuale possono essere:

–          sesso intimo: comprende quegli scambi reciproci di attenzione come baci, risate, carezze, chiacchiere e coccole di ogni tipo, utili per mettere il partner a proprio agio, senza focalizzarsi sulla conclusione ultima;

–          sesso avventuroso: spinge a uscire dalla routine quotidiana, apportando delle novità allo scambio sessuale, come ad es. la sperimentazione di altre posizioni;

–          sesso elettrico: succede improvvisamente, in quanto catturati da una passione irrefrenabile;

–          sesso veloce: simile a quello elettrico, ma più ragionato, con una maggiore attenzione per gli ambienti, di frequente legato ad un’esigenza per chi lavora o ha figli piccoli;

–          sesso apologetico: comprende i modi sessuali che esaltano il proprio partner, posizioni, iniziative che consolidano la relazione e, che dopo un litigio, possono infondere uno stato d’animo più benevolo;

–          sesso dominante: favorisce l’opportunità di esprimere se stessi e i propri desideri nascosti e si può tradurre in maggiore sicurezza di sé anche fuori dalla camera da letto;

–          autoerotismo: strumento che offre la possibilità di conoscere meglio se stessi e il proprio corpo, così come un rimedio in assenza del partner che migliora i momenti di solitudine e riduce lo stress.

 

  1. NON ESASPERARE LE ASPETTATIVE

L’intensa idealizzazione (del partner) fondamentale per innamorarsi è un fenomeno che tende a essere coppia psicologo psicoterapeuta Padova Bassano del Grappa (VI) Dr.ssa Manganonisvanire col tempo, in quanto la familiarità fornisce una visione dell’altro più realistica (nel bene e nel male).

La relazione che si fonda esclusivamente sull’idealizzazione ha un tragico destino. A lungo andare, diventa destabilizzante, distorce valori, priorità e obiettivi.

La relazione reale, per durare, necessita di un approccio nel quotidiano della vita di coppia o familiare (come: mettere su casa, condividerne la gestione, crescere i figli), fondato sull’umano desiderio di stabilità, sicurezza e prevedibilità.

 

  1. DOSARE PAROLE E SILENZI

Donne e uomini spesso “non parlano la stessa lingua”, per tale ragione la comunicazione può incepparsi e divenire fonte d’incomprensioni.

In particolare, le donne sono portate a parlare di più, così come a pensare ad alta voce. Di frequente, i loro discorsi, per quanto fluidi, possono finire per destabilizzare gli uomini, che generalmente tacciono. Silenzio, letto spesso dalle partner come disinteresse e superficialità. Su questo punto, gli uomini dovrebbero comprendere che i discorsi femminili rappresentano una modalità per portare alla luce i pensieri, mentre le donne dovrebbero capire che i silenzi maschili provengono da un bisogno di riflessione.

Molte donne possono aver bisogno che il proprio partner riconosca come legittime le sue emozioni, mostrando una profonda empatia e comprensione. Pertanto, gli uomini potrebbero cercare di non avere subito ricette risolutive e di provare a capire quello che intendono esprimere.

Spesso il sesso femminile ritiene che l’aiuto del partner non debba mai essere esplicitamente richiesto. Al contrario, quello maschile pensa che offrire aiuto senza che venga richiesto equivalga a mettere in dubbio le capacità della propria partner. Ne segue, quindi, che le donne dovrebbero imparare che non è sufficiente esporre un problema e che la domanda d’aiuto deve essere formulata in modo chiaro.

Molti uomini si dimenticano del fatto che l’umore femminile è profondamente altalenante. Per tale ragione, in quei momenti potrebbero semplicemente ascoltarle, fornendole un supporto emotivo, al posto di tirarle su il morale ad ogni costo.

Diverse donne, inoltre, cercano di migliorare il proprio partner. L’uomo, invece, se non viene accettato così com’è, può sentirsi non amato. Per questo motivo, le donne dovrebbero imparare ad esprimere il proprio disaccordo, senza disprezzo; mentre gli uomini dovrebbero non sentirsi minacciati quando la compagna non si mostra d’accordo.

Infine, tante donne hanno bisogno di sentirsi desiderate e uniche (domandando frequentemente “Mi ami”?), aspetto che, a volte, può irritare gli uomini. Invece, questi ultimi potrebbero imparare a rassicurarle più spesso senza attendere sempre la fatidica domanda.

In sintesi, gli ingredienti di una sana comunicazione di coppia sono:

–          il rispetto delle pause del partner, senza invadere di parole i suoi silenzi;

–          l’utilizzo di un vocabolario più semplice e meno enfatico;

–          la possibilità che resti un margine d’incomprensione, inteso come sede di quel “mistero” che va conservato affinché la relazione funzioni e duri nel tempo, alimentando quel desiderio e ricerca continua dell’altro.

 

  1. IMPARARE A CHIEDERE SCUSA E RIMEDIARE

A tal riguardo, è importante usare le proprie scuse con accuratezza, senza svuotare di senso il chiedere perdono con parole vane o di circostanza. In questo modo, l’altra persona può capire che si ha a cuore il suo benessere.
Lo scusarsi con sincerità ed empatia offre l’opportunità di aggiustare la situazione, di ripartire, di eliminare il peso dei non-detti e dei risentimenti.

 

  1. RICONOSCERE E AFFRONTARE IL SENSO DI COLPA

Si può provare senso di colpa quando si fa qualcosa che viola il proprio sistema personale di valori. Questo vissuto emotivo presenta un lato positivo ed utile, in quanto può unire le persone, favorendo una loro riconciliazione.

 

  1. RESTARE COPPIA QUANDO SI DIVENTA GENITORI

Molte coppie possono entrare in crisi con la nascita dei figli. Spesso l’intensità del loro rapporto finisce per passare in secondo piano, affievolendosi.
I neogenitori possono spostare la loro attenzione dalla coppia ai figli. Per accorgersi in tempo di questo pericolo sarebbe utile:

–          ricordare che l’impegno di base deve essere quello di sostenere, mantenere e approfondire la relazione di coppia e la ricerca dell’altro, anche se ci sono i figli (un buon rapporto di coppia è la miglior garanzia per il benessere familiare);

–          prestare attenzione all’affievolirsi della sintonia col partner e parlarne senza sentirsi imbarazzati o in colpa, al fine di decidere insieme come affrontare il problema;

–          creare e programmare regolarmente dei rituali di coppia per tenere viva la complicità e l’intimità (informando i figli, ciò li insegnerà che i genitori esistono anche come coppia coniugale, oltre che genitoriale);

–          prendersi del tempo per stare da soli lontano da casa;

–          non permettere che le responsabilità legate allo status di genitore fungano da deterrente alla sessualità e alla sensualità (salvaguardare la propria privacy è fondamentale per la coppia).

In conclusione, si può fare in modo che nella famiglia si diffondano abitudini rispettate e condivise: un tempo per tutti, un tempo per la coppia e un tempo per la famiglia.

 

  1. IMPARARE A STARE INSIEME

–          mantenendo viva l’attenzione verso l’altro;

–          coltivando il senso del Noi;

–          capendo cosa va bene e cosa no e dirselo;

–          stabilendo obiettivi comuni e condivisi;

–          conservando l’intimità di coppia;

–          concedendosi momenti di forte eccitazione (uscendo dalla routine quotidiana);

–          esprimendo gratitudine;

–          non temendo i litigi e i conflitti;

–          conservando un linguaggio intimo.

E infine, come recita una poesia di Gibran K. …

Amatevi l’un l’altro, non fate dell’amore un laccio.
Lasciate piuttosto che vi sia un mare in movimento tra le sponde delle vostre anime.
Riempite ognuno la coppa dell’altro ma non bevete da una coppa sola.
Porgetevi il pane ma non mangiate dalla stessa forma.
Cantate e danzate gioiosi, ma lasciate che ognuno di voi sia solo.
Benché le corde del liuto siano singole esse vibrano della stessa musica…
… state insieme ma non troppo insieme
Perché le colonne del tempio mantengano la distanza
e la quercia e il cipresso non crescano della reciproca ombra.

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L’autrice: Dr.ssa Miriam Manganoni

La Dr.ssa Manganoni Miriam è Psicologo e Psicoterapeuta. Esercita la libera professione presso gli Studi di Psicologia di Padova e Bassano del Grappa (località Ca' Baroncello, S. Giuseppe di Cassola). E' laureata in Psicologia presso l'Università di Padova ed è specializzata in Psicoterapia della Gestalt. Si è perfezionata in Psicoprofilassi ostetrica.

Pubblicato in Terapia di Coppia